Culture Hacking, Ai, Assets Tracking, Digital Value: i Mantra per La Nuova Sanità Italiana

La Sanità italiana si distingue per eccellenza medica e preparazione del personale. Non a caso i nostri professionisti sono tra i più ricercati al mondo e spesso ricoprono ruoli di grande prestigio nei migliori ospedali e centri di ricerca a livello internazionale.
Se però analizziamo la classifica stilata annualmente da Newsweek World’s Best Hospitals vediamo che tra i primi 50 nosocomi al mondo compare solo il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, peraltro al 47esimo posto. Con quali criteri siano stati valutati gli ospedali dagli esperti statunitensi di Newsweek è ben noto, ovvero accuratezza e organizzazione degli esami, livello di assistenza dei degenti e efficacia dei trattamenti ai pazienti.
Cosa manca dunque alle nostre strutture sanitarie (pubbliche e private) per scalare la classifica e allineare l’eccellenza medica e assistenziale a quella organizzativa? Certamente finanziamenti, che però arriveranno presto e in maniera massiccia considerato che si è finalmente compreso quanto l’efficienza in Sanità sia l’unico vero parametro di efficacia, anche economica dell’intero sistema Paese.
Senza un sistema sanitario efficiente anche l’economia non è in grado di funzionare, soprattutto in paesi con età media elevata come Europa e Stati Uniti (e purtroppo in Italia c’è voluta una pandemia per riportare il tema di un ammodernamento del sistema sanitario sul tavolo dei decisori).
Quale approccio dobbiamo adottare per far sì che i fondi europei in arrivo vengano utilizzati al meglio? Ancora una volta il tema dell’Ehealth emerge prepotente.
I nuovi mantra della Sanità italiana saranno nei prossimi anni digitalizzazione, prevenzione dei rischi per pazienti e operatori, lean management. Un vero e proprio Culture hacking che dovrà necessariamente portarci ad un salto di qualità nella gestione di Ospedali, Cliniche, RSD e RSA.
Fortunatamente gli strumenti ci sono e le professionalità anche, va dunque solo cambiato approccio va favorito un processo di innovazione tecnologica che non si limiti unicamente agli strumenti chirurgici e di diagnosi precoce ma sia anche un aiuto concreto alle dinamiche di assistenza e di efficientamento degli assets. Se sfrutteremo questa crisi pandemica per ammodernare e digitalizzare le nostre strutture, dotarle di strumenti di Intelligenza artificiale in grado di dare maggior sicurezza agli operatori nel monitoraggio dei pazienti, tracciare il più possibile processi delicati come quelli del Blocco operatorio e delle terapie intensive, saremo anche in grado di risparmiare tempo e risorse preziose per la cura, l’assistenza territoriale e per migliorare le condizioni di lavoro del personale sanitario.
Forse dunque le condizioni per scalare quella classifica di Newsweek ci sono già, un empowerment tecnologico e una messa a sistema (efficace e tracciabile) di quanto già abbiamo potrebbero essere elementi sufficienti a riportare i nostri ospedali verso la vetta dei “World’s Best Hospitals”.