EMERGENZA AGGRESSIONI IN PRONTO SOCCORSO: INFORMAZIONI E TRACKING PER ATTENUARE L’AGGRESSIVITA’ DELL’UTENZA

Da troppo tempo ormai le aggressioni al personale ospedaliero, in particolare nei contesti più critici, quali il Pronto Soccorso, emergono all’onore delle cronache con una drammatica escalation.
Anaao Assomed ha sottoposto ai propri iscritti e diffuso sui canali social a tutti i dirigenti sanitari, su un campione rappresentativo di professionisti.
Ciò che emerge con inquietante evidenza è l’enormità dei dati: l’81% degli interpellati riferisce di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali, di questi, ben il 23% riferisce aggressioni fisiche, il 77% verbali e ben il 75% ha assistito personalmente ad aggressioni ai colleghi.

Il dato è più che preoccupante e impone immediate iniziative per la tutela dei professionisti sanitari.

A sorprendere chi non vive quotidianamente in ospedale è il dato che le AGGRESSIONI sono COMPIUTE DAI PAZIENTI (compresi i degenti psichiatrici) sono SOLO IN CIRCA LA META’ DEI CASI, mentre i PARENTI sono RESPONSABILI del 42,3% DELLE VIOLENZE, soprattutto in Pronto Soccorso.

Il clima di paura e rassegnazione che emerge dalla ricerca Assomed è testimoniato da un altro dato sconfortante: il 69% dei sanitari non denuncia l’aggressore. Ciò significa che non c’è reale fiducia in un cambiamento (possibile) della situazione lavorativa.

La stragrande maggioranza dei sanitari gestisce da solo o con l’aiuto di colleghi, le violenze verbali o fisiche, ricorrendo alle forze dell’ordine solo per i casi più drammatici.

Che strumenti abbiamo per arginare l’aggressività crescente in Pronto soccorso, migliorare i flussi dei pazienti e al contempo le condizioni di lavoro di chi spesso ci salva la vita?

Certamente servirebbero finanziamenti cospicui o addirittura presidi fissi delle forze dell’ordine per le realtà più problematiche ma per spegnere davvero la miccia dell’aggressività, soprattutto da parte dei parenti degli assistiti qualche soluzione efficace già esiste.

I tempi di attesa in Pronto Soccorso sono, ad esempio, spesso appesantiti dal fenomeno del “boarding“, fenomeno con radici complesse e conseguenze disastrose:
– per i pazienti: aumento della morbilità, della lunghezza del ricovero, della mortalità e aumento della sofferenza di coloro che attendono distesi sulle barelle nei corridoi del P.S.;
– per gli operatori: aumento dello stress e burn out, diminuzione della capacità di rispondere alle emergenze e ai disastri;
– per il sistema: la diversione o il blocco delle ambulanze, l’aumento dei tempi di attesa in Pronto Soccorso.

Questo fenomeno ha quindi costi altissimi in termini assistenziali provocando l’allungamento dei tempi di permanenza in ospedale e costituisce la principale minaccia per la qualità dei servizi di emergenza, condizionando la tempestività delle cure, i livelli di morbilità/mortalità, la possibilità di errori sanitari, il blocco delle ambulanze.

Il modulo di Pronto soccorso e sicurezza operatori di TapMyLife si concentra proprio su questi aspetti fondamentali che creano criticità nell’area del P.S. grazie ad una evoluta piattaforma dedicata: monitoraggio flussi, tracking barelle, sicurezza operatori e comunicazione con i parenti. I dati raccolti in questi anni di attività testimoniamo come l’introduzione dei sistemi di Sicurezza e tracciabilità in Pronto Soccorso portino ad una maggiore efficienza dei reparti e a un deciso aumento degli standard di sicurezza per il personale.

Il tracciamento del percorso del paziente in Pronto Soccorso, oltre a garantire significativi vantaggi in termini di efficienza, efficacia e sicurezza per il reparto, offre ai familiari (ricordiamo che i parenti causano circa la metà dei casi di aggressione al personale sanitario) una App dedicata ai caregiver per seguire il percorso del proprio caro con indicazioni visualizzabili su smartphone o su pannello dedicato, notifiche automatiche su App Android o iOS in piena conformità alle normative GDPR tramite qr-code o PIN personali.

In attesa di una revisione del Sistema si può quindi da subito intervenire per salvare un particolare paziente che si trova in una situazione davvero critica: il Pronto Soccorso, luogo che deve tornare ad essere di cura e non di conflitto.