Sanità post COVID: innovazione Driver fondamentale per la sostenibilità

Il 2021 si annuncia come anno di svolta nella lotta alla pandemia che ha sconvolto il mondo con più di un milione e mezzo di morti e che ha messo a dura prova la resilienza dei sistemi sanitari sostanzialmente impreparati ad un evento così imponente e catastrofico.

In attesa di una reale uscita del periodo di crisi ci si interroga su come sia possibile ripensare il sistema sanitario in modo da renderlo più efficiente e sostenibile, garantendo magari al contempo una reale capillarità della rete di controllo che sia in grado di compire una vigilanza attiva e continua sullo stato di salute dei pazienti presi in carico dalle strutture.

La “Digital Health” è probabilmente la protagonista della necessaria accelerazione del processo di ammodernamento della Sanità. La pandemia purtroppo ancora in corso ha reso infatti ancora più evidente il miglioramento delle performance e dell’efficienza nei contesti in cui la medicina tradizionale è integrata con quella digitale, e il prezioso ruolo che la Digital Health può svolgere nell’offrire nuove ed efficaci dinamiche management sanitario così come nuove forme di comunicazione tra medico e paziente.

L’innovazione è quindi il driver principale per garantire ai cittadini un sistema sanitario affidabile, moderno, accessibile e dove le risorse siano impiegate nel modo più efficace.

D’altronde sono proprio i professionisti sanitari a sollecitare l’implementazione di soluzioni di Digital Health: strumenti semplici da usare e lineari da un punto di vista tecnologico e organizzativo, ma anche estremamente rigorosi in termini di affidabilità del dato e sicurezza. Il digitale fornisce nuovi strumenti per migliorare la vita di pazienti e degli stessi operatori sanitari, abbassando peraltro i costi di gestione del Sistema, grazie all’eliminazione di colli di bottiglia e ridondanze.