U.N. Disability Day: la sfida dell’accessibilità

La Giornata internazionale delle persone con disabilità è stata proclamata nel 1981 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili.

Dopo decenni di lavoro delle Nazioni Unite, la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata nel 2006, ha ulteriormente promosso i diritti e il benessere delle persone con disabilità, ribadendo il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.

La Convenzione invita gli Stati ad adottare le misure necessarie per identificare ed eliminare tutti quegli ostacoli che limitano il rispetto di questi diritti imprescindibili. La Convenzione (Articolo 9, accessibilità) si focalizza sulla necessità di condizioni che consentano alle persone con disabilità di vivere in modo indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita e dello sviluppo.

C’è certamente ancora molta strada da fare sul tema di una piena accessibilità soprattutto negli edifici pubblici o aperti al pubblico ma crediamo che il vero successo di queste iniziative sarà il ribaltamento del concetto di disabilità in ACCESSIBILITA’, soprattutto nei luoghi pubblici. In effetti ognuno di noi ha piccole o grandi disagi o disabilità, tutto dipende dagli strumenti che ha a sua disposizione per superare i propri limiti e nella continua ricerca da parte della società civile e delle istituzioni di nuove soluzioni per superare gli ostacoli che ogni persona può trovare innanzi a sé.

In sostanza senza strumenti di accessibilità siamo tutti disabili, noi di TapMyLife non lo dimentichiamo e utilizziamo le nostre soluzioni tecnologiche per aiutare a colmare per quanto possibile i gap che possono condizionare la vita dei cittadini tutti (i cosiddetti normodotati, gli abili e i disabili, visivi o motori).

Per questo abbiamo pensato e realizzato le nostre soluzioni in modo che siano utilizzabili anche e forse soprattutto da coloro che hanno qualche forma di disabilità, anche temporanea, anche perché ognuno di noi può attraversare nelle diverse fasi della sua vita delle sfide impreviste (anche solo una banale distorsione che ti costringe a evitare barriere di cui non sospettavi l’esistenza, verificando così quanto può essere difficile vivere certe condizioni permanentemente).

Per concludere crediamo quindi, e anche per questo lavoriamo, perché la parola chiave non sia più disabilità ma accessibilità: ovunque e per tutti.