GIORNATA NAZIONALE CONTRO VIOLENZA OPERATORI SANITARI. SERVONO SOLUZIONI CONCRETE.

Il 12 marzo si celebra la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Una giornata importante di sensibilizzazione per un problema reale e dai numeri allarmanti.
Secondo dati INAIL sono più di 5 mila le aggressioni le subite da operatori sanitari ogni anno, 14 al giorno. Nel 58% dei casi si è trattato di una vera e propria aggressione fisica.
Significa che in Italia ogni giorno almeno 8 operatori sanitari subiscono violenze, circa 3.000 su base annua.
I dati sono impressionanti: le aggressioni sono rivolte spesso nei confronti gli addetti al Pronto Soccorso, i più esposti, ma non solo. Secondo una ricerca dell’Università di Tor Vergata di Roma l’89,6% degli infermieri in prima linea – ad esempio nel triage ospedaliero che “accoglie” i pazienti e li smista nella struttura – è stato vittima di aggressioni nella propria carriera di violenza fisica o di molestie da parte dell’utenza sui luoghi di lavoro.

I data sopra elencati (gli ultimi pubblicati) si riferiscono al 2019, in epoca Covid la situazione è certamente peggiorata ma anche con un ritorno alla normalità il problema permane.

Cosa fare per proteggere il personale e garantire condizioni di lavoro più accettabili?
Certamente la sfida è organizzativa e culturale ma alcune semplici soluzioni tecnologiche potrebbero mettere un argine a questa deprecabile situazione.
La SICUREZZA DEGLI OPERATORI è un focus su cui le aziende sanitarie devono concentrare i loro sforzi a tutela del personale in servizio. Ovviamente la soluzione del problema non può prescindere da un approccio culturale, un’alfabetizzazione CIVICA di alcuni utenti ma, in caso di reale necessità, gli operatori non possono essere lasciati soli.

La tecnologia di localizzazione in ambienti indoor, unita alla soluzione di monitoraggio e gestione della chiamata geolocalizzata, è una soluzione efficace per contrastare le sempre più frequenti aggressioni in reparti a rischio (pronto soccorso, psichiatria, reparti).
Nel pieno rispetto della privacy dell’operatore viene inviata, con un semplice click, una chiamata localizzata diretta alla sicurezza interna o alle forze di vigilanza.

Una soluzione di Sicurezza operatori tecnologicamente avanzata può essere non solo uno strumento di emergenza ma anche un dissuasore poiché chi sa che il personale può, all’occorrenza, far scattare rapidamente ed efficacemente il sistema di vigilanza (con allarmi tracciati, parametrizzati e geolocalizzati) sarà probabilmente più propenso a mantenere la calma anche in situazioni di stress emotivo.